Scartando il pattume dei palinsesti televisivi, proviamo ad estrarre quel poco che rimane di positivo ricostruendo così, un percorso di analisi critica dello stato dell'informazione nel nostro paese con un occhio di riguardo ai poteri, spesso occulti, che quotidianamente cercano di controllarlo.

martedì 29 settembre 2009

Delitto mediatico

Riporto questo filmato di Claudio Messora, che mi ha lasciato un po' a bocca apetra, dimostrando come ormai la nostra percezione dell'informazione sia asuefatta...



C'è un governo. Un governo guidato da un Presidente che ha fondato un movimento politico negli anni '90, e che da allora detiene più o meno continuativamente il potere. Un governo che controlla cinque canali televisivi, privando nel contempo della concessione delle frequenze una televisione che ne aveva pieno diritto.

Questo governo ha appena presentato una proposta di legge che non ha nessun riscontro nella storia dei paesi democratici. Istituisce un nuovo reato: il delitto mediatico. Quattro anni di prigione per chiunque divulghi informazioni false, manipolate o deformate. Quattro anni di galera per quanti manipolano le notizie allo scopo di trasmettere una falsa percezione dei fatti. A stabilire se l’informazione sarà corretta o tendenziosa, legittima o manipolata; a decidere come dovranno essere letti i fatti per non essere considerati deformati sarà il governo stesso. Un fatto sarà originato da chi, in seguito, avrà anche il potere di stabilirne la corretta interpretazione. E’ l’istituzionalizzazione della censura.

Un’ultima cosa… Il governo di cui stiamo parlando non è l’Italia ma il Venezuela, e il Presidente in questione non è Silvio Berlusconi ma Hugo Chavez. Ma se il dubbio vi è venuto, allora significa che ci stiamo pericolosamente assuefacendo al peggio.

(dal sito www.byoblu.com)

1 commento:

  1. Per un attimo ho pensato: ODDIO!!! La conclusione e relativa riflessione viene spontanea.

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