Scartando il pattume dei palinsesti televisivi, proviamo ad estrarre quel poco che rimane di positivo ricostruendo così, un percorso di analisi critica dello stato dell'informazione nel nostro paese con un occhio di riguardo ai poteri, spesso occulti, che quotidianamente cercano di controllarlo.

domenica 13 dicembre 2009

Il Premier e la Mafia

Mentre Minzolini, direttore del TG1, torna in video per un "editoriale edificante":«Berlusconi danneggiato come Andreotti. C'è qualcosa di sbagliato nel sistema giudiziario». Mentre Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, dichiara:«Non penso a un complotto, nè credo che la mafia voglia far cadere il governo. Però non mi sento di escludere che Spatuzza voglia rifarsi un'immagine, non più killer, bensì salvatore della patria. E non escludo che sia pagato, magari da magistrati, o da terzi». Mentre il Presidente del Consiglio parla di comiche. Mentre Dell'Utri ospite in tv di Lucia Annunziata dice: «Dal pentito falsità assolute. Lo ripeto: Mangano è stato un eroe». Noi invece desideriamo farvi sentire un'intercettazione di vecchia data tratta dal documentario francese "Sua Maestà Silvio Berlusconi". Questa si, forse comica, se non fosse per il contenuto al quanto preoccupante. Silvio e Marcello parlano di una bomba, messa a casa del primo, e ipotizzano sia un messaggio di Mangano.

giovedì 3 dicembre 2009

No Berlusconi Day 5/12/09


Il comitato “No Berlusconi Day”, nato su Facebook per iniziativa di un gruppo di blogger democratici, indice per il prossimo 5 dicembre, a Roma, una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
A noi non interessa cosa accade se si dimette Berlusconi e riteniamo che il finto “Fair Play” di alcuni settori dell’opposizione, costituisca un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia del quale risponderanno, eventualmente, davanti agli elettori. Quello che sappiamo è che Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel quadro delle democrazie occidentali -come ribadito in questi giorni dalla stampa estera che definisce la nostra “una dittatura”- e che lì non dovrebbe starci, anzi lì non sarebbe nemmeno dovuto arrivarci: cosa che peraltro sa benissimo anche lui e infatti forza leggi e Costituzione come nel caso dell’ex Lodo Alfano e si appresta a compiere una ulteriore stretta autoritaria come dimostrano i suoi ultimi proclami di Benevento.

Non possiamo più rimanere inerti di fronte alle iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre15 anni e la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni forma di libera espressione come testimoniano gli attacchi selvaggi alla stampa libera, alla satira, alla Rete degli ultimi mesi. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alla spregiudicatezza di un uomo su cui gravano le pesanti ombre di un recente passato legato alla ferocia mafiosa, dei suoi rapporti con mafiosi del calibro di Vittorio Mangano o di condannati per concorso esterno in associazione mafiosa come Marcello Dell’Utri.

Deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica per le accuse che gli vengono rivolte.

"Meglio il sole del Nucleare"


«Nucleare? No grazie. C’è tanta incertezza su come verrano smaltite le scorie e prima che gli impianti nucleari possano funzionare a pieno dovranno passare 10 anni. Poi, cosa più rilevante, quattro o otto centrali sono una rondine a primavera: non risolvono nulla ». La “secca” bocciatura al nucleare in Italia arriva dal Nobel per la fisica Carlo Rubbia in un’intervista rilasciata a “Repubblica.it”. A Roma per una conferenza su materia ed energia in occasione della mostra "Astri e Particelle", il fisico ha specificato: «Inutile insistere su una tecnologia che crea solo problemi e ha bisogno di troppo tempo per dare risultati. In Italia si sta commettendo un errore». Poi ha spostato l’attenzione sull’energia solare, che a suo giudizio è l’unica via che l’Italia può intraprendere per avere un po’ di autonomia energetica con buoni risultati. «Il solare termodinamico cresce del 40% all’anno a tutte le latitudini: paesi come Usa, Germania, Spagna ma anche Cina e India stanno traendo benefici dagli investimenti fatti in questo settore». Ciò perché il solare ha superato diversi problemi tecnici. «Grazie ai sali fusi al posto dell’acqua si cattura l’energia durante le ore di sole ma il rilascio può avvenire successivamente. L’accumulo quindi non è più un problema. L’Italia a Priolo ha la prima centrale: ormai è pronta»

mercoledì 2 dicembre 2009

Rumsfeld non volle uccidere Bin Laden

(AGI) - Washington, 29 nov. - L'errore piu' grave: lasciar fuggire Osama bin Laden quando sarebbe bastato lanciare l'offensiva finale per ucciderlo o catturarlo e farla finita con al Qaeda. E' l'accusa mossa da un rapporto del Senato Usa firmato da John Kerry che attribuisce a Donald Rumsfeld le colpe del fallimento nella lotta contro l'insorgenza afghana.
Tre mesi dopo l'11 settembre, un mese dopo l'inizio dell'offensiva contro il regime dei Talebani e i loro alleati di al Qaeda, bin Laden era intrappolato tra le montagne di Tora Bora, si legge in un rapporto della commissione Esteri del Senato, ed era "a portata di mano" dell'esercito americano. "Quando appena un mese dopo l'11 settembre siamo andati in guerra, l'obiettivo era distruggere al Qaeda e catturare o uccidere il suo leader" si legge nel rapporto che sara' pubblicato domani ed e' stato anticipato dal 'Times', "la nostra incapacita' di finire il lavoro nel 2001 ha contribuito ad alimentare il conflitto che oggi mette a repentaglio non solo le vite dei nostri soldati e dei nostri alleati, ma la stabilita' stessa di una regione chiave". Il Senato punta il dito contro l'allora capo del Pentagono, Rumsfeld, ma anche contro il capo delle operazioni sul campo, il generale Tommy Franks. "Togliere il capo di al Qaeda dal campo di battaglia non avrebbe risolto la minaccia mondiale del fondamentalismo" si legge nel documento, "ma le decisioni che gli permisero di fuggire hanno fatto si' che bin Laden emergesse come potente figura simbolica che continua ad attrarre una flusso costante di finanziamenti e ispira i fanatici in ogni angolo del pianeta. E' stata un'occasione perduta che ha alterato per sempre il corso del conflitto in Afghanistan e il futuro del terrorismo internazionale". Il rapporto non fa ipotesi su cosa abbia fermato Rumsfeld e Franks, lasciando nelle mani di un centinaio di uomini delle truppe speciali di far tesoro degli intensi bombardamenti - 100 raid al giorno - sulle montagne di Tora Bora. Bin Laden, come dimostrano il suo testamento scritto il 14 dicembre e le istruzioni date alle mogli, si aspettava di morire, ma l'atteso attacco Usa non venne, ne' furono chiusi i sentieri che portavano nella regione tribale pachistana. Il 16 dicembre del 2001 fu cosi' libero di fuggire "senza alcun ostacolo".

Loose Change è sicuramente il film più completo ed interessante uscito fino ad oggi sull'undici settembre.
Per chiunque si interessi alla questione dell'undici settembre, e al suo dibattito che non accenna a placarsi, questo è un film assolutamente indispensabile da conoscere.

Fini, fuorionda su Berlusconi

(1 dicembre 2009)

Durante un convegno a Pescara, il presidente della Camera non sa che i microfoni sono aperti e parla a ruota libera con un magistrato suo amico. E spiega le sue opinioni sul premier

Queste alcune delle sue frasi su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta. Lui confonde la leadership con la monarchia assoluta, il consenso popolare che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità"