Scartando il pattume dei palinsesti televisivi, proviamo ad estrarre quel poco che rimane di positivo ricostruendo così, un percorso di analisi critica dello stato dell'informazione nel nostro paese con un occhio di riguardo ai poteri, spesso occulti, che quotidianamente cercano di controllarlo.

giovedì 8 ottobre 2009

«MENO MALE CHE SILVIO C'È»

In merito alla decisione della consulta sul cosidetto "Lodo Alfano", anche alla radio Berlusconi ha ripetuto un "concetto" già espresso mercoledì:«Per fortuna che Silvio c'è. Altrimenti - ha spiegato alla radio il Cavaliere - il Paese sarebbe nelle mani della sinistra che ha una organizzazione di una minoranza della magistratura che usa il potere giudiziario ai fini di lotta politica, ha più del 70% della stampa che è tutta di sinistra con in testa Repubblica e gli altri giornali, ha tutti i programmi di cosiddetto approfondimento politico con la tv pubblica pagata con i soldi di tutti».

L'intero articolo del CdS qui.

Come si fa a non riproporre il "mitico" spot elettorale del nostro Presidente.

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